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dai GIORNALI di OGGI

Il G7: "Crisi severa, pronti a tutto"

Tremonti: "Puntiamo al nuovo ordine"

2009-02-014

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L'ARGOMENTO DI OGGI

 

Dal Sito Internet del Sole 24 ORE il SOLE 24 ORE

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2009-02-14

La recessione globale, economie a confronto

 

 

CORRIERE della SERA

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2009-02-14

entro 4 mesi il rapporto sullo sviluppo di un insieme condiviso di principi e regole

Il G7: "Crisi severa, pronti a tutto"

Tremonti: "Puntiamo al nuovo ordine"

Le conclusioni del vertice: "Sosterremo crescita e occupazione. La stabilizzazione dei mercati è priorità"

ROMA - I Paesi del G7 utilizzeranno tutti gli strumenti per sostenere la crescita e l'occupazione. È quanto affermano i ministri dell'economia e delle finanze dei Sette Grandi nel documento finale del vertice che si è svolto a Roma in cui si ribadisce anche l'impegno ad evitare il protezionismo. I Sette Grandi contrasteranno il "grave" rallentamento economico che persisterà per buona parte del 2009. La stabilizzazione dei mercati e dell'economia è la "priorità più alta" dei Sette Grandi e nel documento finale del vertice si evidenzia anche la necessità di evitare l'"eccessiva volatilità" delle valute.

REGOLE COMUNI - Le sette maggiori economie avanzate ribadiscono la loro determinazione a "ristabilire la piena fiducia" nel sistema finanziario. Questo considerando anche che "il grave deterioramento dell’economia globale ha già implicato significative perdite di posti di lavoro, e ci si attende che persista per la maggior parte del 2009". I Paesi del G7 riaffermano poi la loro determinazione a "evitare misure protezionistiche e a non erigere nuove barriere che non farebbero altro che esacerbare la fase negativa". I ministri finanziari hanno incaricato i loro rispettivi numeri due di redigere entro i prossimi quattro mesi un "legal standard", vale a dire un rapporto su un insieme di regole universalmente condivise su proprietà, integrità e trasparenza nell’attività economica e finanziaria internazionale. Ma il G7 mette anche in rilievo che misure di risposta "pronte e vigorose" sono state già messe in piedi, e che operando assieme "le azioni dei singoli ne risulteranno rafforzate".

TREMONTI - "Il lavoro impostato dal G7 - ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti - parte dall'assunzione che in questa situazione c'è in giro per il mondo un deficit di fiducia e che tra le principali cause della crisi c'è soprattutto un deficit di regole. Credo - ha chiarito Tremonti - che il punto fondamentale sia l'impegno fortissimo su nuove regole per un nuovo ordine economico coerente con la struttura del capitalismo e del mercato globale". Il protezionismo "credo sia oggettivamente un pericolo" ha sottolineato il ministro dell'Economia "anche per gli effetti di progressiva aggressività che il fenomeno comporta. Non credo - ha osservato - che le formule finora utilizzate siano per ora pericolose". In particolare rispetto alla formula Usa del "Buy American" (confermata dal segretario al Tesoro americano Timothy Geithner) Tremonti ha precisato che "si tratta di uno slogan più che di un disegno politico" poiché c'è comunque "la volontà e l'affermazione degli impegni all'interno della Wto che è garanzia sufficiente per escludere effetti protezionistici".

DRAGHI - Al G7 "ho riferito sul lavoro che il Financial Stability Forum ha fatto e presenterà al G20. Le regole sono riassumibili in tre punti: più capitali, più riserve e standard più rigorosi per i vigilanti" ha detto il governatore della Banca d'Italia e presidente del Fsf, Mario Draghi, durante la conferenza stampa della presidenza italiana del G7. Da Draghi è arrivato anche un monito alle banche sulla trasparenza: "Tutti gli istituti devono tirare fuori tutti gli asset tossici dai loro bilanci". "La cosa più importante - ha sottolineato il numero uno di Bankitalia - è che si faccia luce esattamente sulla qualità dei bilanci bancari". "La velocità di peggioramento" della crisi economia, ha aggiunto Draghi, "sta diminuendo" ma partiamo da una situazione talmente negativa, ha sottolineato, che "è difficile capovolgerla in corso d'anno".

14 febbraio 2009

 

REPUBBLICA

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2009-02-14

Al G7 di Roma, la questione centrale diventa quelle delle nuove regole

Tremonti: "Speriamo di ridurre gli effetti nel 2010 come previsto dal Fmi"

Draghi, monito alle banche

"Tirate fuori i titoli tossici"

Difficile ripresa nel 2009 ma il peggioramento sta rallentando

Il ministro del Tesoro Usa, Geithner: "Pronti a collaborare"

Draghi, monito alle banche "Tirate fuori i titoli tossici"

Il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi e il ministro dell'Economia Giulio Tremonti

ROMA - Il mondo sconta un deficit di fiducia", ma anche "un deficit di regole" e le due carenze sono tra le cause principali della crisi economica che attanaglia il pianeta. E su questo, sul tentativo di arrivare insieme a una nuova "tavola della legge" che regoli i mercati e restituisca loro un minimo di "moralità", "c'è stato consenso" fra i partecipanti al G7 finanziario che si chiude oggi a Roma nel palazzo del ministero del Tesoro di via XX Settembre. Così il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, sintetizza l'esito del confronto sulla necessità di individuare regole comuni, affrontato in apertura del meeting.

Le regole. Rincara la dose Mario Draghi: "Trasparenza significa che tutte le banche devono tirare fuori tutti gli asset tossici dai loro bilanci" ha detto il governatore della Banca d'Italia e presidente del Financial Stability Forum, aggiungendo che "la cosa più importante è che si faccia luce esattamente sulla qualità".

E, poco più tardi, a conferma che il terreno delle regole è il più importante per tutti, anche, forse, più di quello dei capitali, ci torna sopra anche il nuovo ministro del Tesoro Usa, Timothy Geithner: "Gli Stati Uniti - assicura - collaboreranno per costruire un consenso sulle nuove regole per il sistema finanziario internazionale". Geithner ha quindi rivelato che ''le condizioni sui mercati finanziari sono migliorate'' ma ''rimangono ancora sotto stress''. Il ministro di Obama si è unito al coro contro tentazioni protezionistiche. "Tutte le nazioni devono sostenere il libero commercio e la libertà di investimenti. Gli Stati Uniti resisteranno al protezionismo". Geithner inoltre ha sottolineato che le istituzioni internazionali devono agire per limitare l'impatto della crisi sui Paesi poveri e ha indicato che da tutti i partecipanti al G7 ha "ascoltato il senso di urgenza" per realizzare gli interventi.

La discussione, riferisce Tremonti nella conferenza conclusiva del G7 finanziario sotto la presidenza italiana, "si è sviluppata con importante intervento dell'Ocse, del cancelliere Darling e del governatore Draghi, tutti molti concordi nei contenuti". "Credo che il punto fondamentale sia l'impegno fortissimo su nuove regole per un nuovo ordine economico coerente con la struttura del capitalismo e del mercato globale" ha detto Tremonti che ha quindi annunciato la partenza di un processo che dovrà approdare alla definizione di un set comune di regole per migliorare la trasparenza del sistema finanziario globale.

Si tratta, in sostanza, della fissazione di un "legal standard" cui ha fatto spesso riferimento il ministro italiano e che dovrebbe essere rispettato da tutti i Paesi. "Inizia un'attività di costruzione e assemblaggio di materiali politici ed economici. E' iniziato un esperimento straordinario mirato alla formazione di un corpo di regole giuridiche ed economiche che devono introdurre fiducia ed evitare - sono ancora le parole di Tremonti - che, terminata questa crisi, lo sviluppo futuro porti alla crisi successiva".

I tempi della crisi. "In questo momento è dominante l'interesse alla tutela del risparmio e del sistema nel suo insieme" ha affermato il ministro dell'Economia, secondo cui a seguito degli interventi pubblici "sono possibili alterazioni rispetto al campo della concorrenza, ma per ora è fondamentale la tenuta del sistema". "La speranza sta tutta verso una riduzione degli effetti della crisi" nel 2010, come previsto dal Fondo monetario internazionale, ma "è molto difficile dirlo" ha aggiunto Tremonti, convinto che fare previsioni a lungo termine è "un esercizio fortemente congetturale".

Più capitali, più riserve. "I contenuti di questo G7 verrano anche discussi nel prossimo G20 di Londra" ha aggiunto Tremonti. A questo proposito il governatore di Bankitalia, Mario Draghi, ha sintetizzato in tre punti i suggerimenti che il Financial Stability Forum, da lui presieduto, porterà al vertice londinese. "Più capitale, più riserve, standard più rigorosi per i vigilanti" ha detto Draghi nel corso della conferenza stampa al termine dei lavori del G7.

Il Fondo monetario e i supervisori internazionali saranno chiamati a vigilare sull'osservanza delle nuove regole comuni che i Paesi del G20 e il Fsf (Financial Stability Forum) si daranno per superare la crisi ha detto Draghi, spiegando che chi farà osservare le nuove regole "saranno i supervisori internazionali, e poi l'Fmi che ha lo strumento del Fsap, ovvero visite che il Fondo fa nel Paese per assicurarsi che la struttura di controllo sia adeguata e che nel futuro saranno più premianti". "Si pensa - ha concluso - a controllo obbligatori per tutti coloro che aderiscono al Fondo".

E' difficile che la ripresa economica possa realizzarsi già nell'anno in corso, ha detto Draghi. "La velocità di peggioramento" dell'economia "sta diminuendo" ha affermato il governatore della Banca d'Italia secondo cui "il dato è fondato su inchieste congiunturali negli ultimi 15 giorni in diversi Paesi". Questo, ammonisce, "non vuol dire nulla perché se ci attestiamo sul fondo e ci restiamo la situazione non è positiva". Il governatore ha inoltre ricordato come si parta da una situazione negativa dell'economia "talmente negativa che è difficile capovolgere in corso d'anno". Peraltro gli stimoli fiscali messi in campo dai governi saranno produttivi subito "ma la maggior parte piani deve essere ancora attuata".

(14 febbraio 2009)

 

 

L'UNITA'

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2009-02-14

G7, tutti d'accordo: "Nuove regole per i mercati"

Il vertice dei ministri e dei governatori del G7 trova l'intesa sull'avvio di un tentativo ambizioso: creare un nuovo sistema di regole condivise, che riproponga su larga scala il percorso fatto a Bretton Woods dopo la Seconda Guerra Mondiale e innovi la cornice di regole dei mercati finanziari, che ha mostrato tutta la sua inadeguatezza con lo scoppio della crisi.

Nel comunicato finale non entra il termine "legal standard", proposto dalla presidenza italiana ma un meno circostanziato "standard comuni di regole", un prerequisito per riportare la fiducia nel mercato. È stata fissata una tabella di marcia e definito l’ambito di lavoro: si utilizzerà in gran parte il know-how dell’Ocse.

Più sfumato invece il G7 sul capitolo della condanna del protezionismo. C'è una chiara condanna nel testo del comunicato, ma i ministri hanno tutti giustificato le misure prese nei rispettivi paesi. Al suo debutto nei vertici internazionali il neo segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, è intervenuto per rassicurare i partner sulle intenzioni di lavoro comune degli Stati Uniti in quella che è la crisi "più ampia e profonda degli ultimi decenni" e per raffreddare le polemiche sulla Cina e sul suo uso disinvolto della moneta. Il segretario al tesoro statunitense ha difeso le misure di sostegno per l'economia Usa, il "buy american", assicurando che non violeranno il rispetto del libero mercato.

Capitolo importante del vertice di Roma è anche l'aggiornamento fatto da Mario Draghi sulla messa a punto da parte del Financial Stability Forum della riforma dei mercati finanziari, che verrà presenteta al G20. Le regole sono riassumibili in tre punti. "Più capitali, più riserve e standard più rigorosi per i vigilanti", ha detto il governatore della Banca d'Italia e presidente del Fsf. Ci saranno più regole, soprattutto per le banche, tra i principali responsabili dell'effetto contagio della crisi. Cambia il tono del G7 sulla valutazione della crisi globale: la massima priorità affermano è stabilizzare l'economia mondiale e i mercati finanziari.

14 febbraio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-02-14

Crisi, l'impegno del G7:

"Fermare il protezionismo"

13 febbraio 2009

Draghi: "Standard più rigorosi per la banche"

Debito, Trichet: "Nell'area euro nessun Paese a rischio"

Usa: sì della Camera al piano Obama da 787 miliardi $

Economie a confronto: i grafici

"Stabilizzare l'economia globale e dei mercati finanziari e respingere ogni forma di protezionismo". Queste le priorità emerse dal vertice che riunisce a Roma ministri, governatori e i vertici delle istituzioni economiche internazionali dei paesi del G7.

Contrastare la volatilità dei cambi

"L'eccessiva volatilità e i movimenti disordinati nei mercati valutari hanno implicazioni negative per la stabilità economica e finanziaria" si legge nel comunicato finale. Ci sarà quindi un "monitoraggio ravvicinato dei tassi di cambio". Su questo fronte, da parte dei ministri finanziari e i banchieri centrali del G7 è stato espresso per l'impegno a continuare nel percorso verso un tasso di cambio più flessibile. Questo, scrivono i paesi del G7 nel comunicato finale, "dovrebbe portare a un continuo apprezzamento dello yuan in termini effettivi e dovrebbe contribuire a promuovere una crescita più equilibrata in Cina e nell'economia mondiale".

Il rischio protezionismo

Nella nota viene ribadito infine l'impegno a contrastare il protezionismo "che avrebbe solo l'effetto di alimentare la recessione" ed "esacerbare la fase negativa". Per questo le sette maggiori economie del mondo si sono impegnate per favorire "un sistema di investimenti e di commercio globale e aperto è indispensabile per la prosperità mondiale". Il G7 si impegna inoltre ad evitare che "nuove barriere" creino ostacoli al commercio mondiale e si impegnino infine a lavorare verso "una veloce e ambiziosa conclusione del Doha round". A destare preoccupazione erano state le decisioni di Stati Uniti e Francia. Le misure di sostegno all'auto annunciate da Parigi hanno messo in allarme la Germania, ma anche la Bce, che nei giorni scorsi ha spiegato come le barriere al mercato non portano benefici alla crescita.

Far ripartire il credito

Il G7 poi ha accolto la proposta italiana di "sviluppare un set concordato di principi e standard comuni sulla proprietà, l'integrità e la trasparenza delle attività economiche e finanziarie internazionali". Il termine rispetto alla proposta italiana però cambia: non si parla più espressamente di legal standard ma di standard globali. I paesi del G7 poi ribadiscono il loro massimo impegno a sostenere la crescita e l'occupazione cercando di utilizzare tutti gli strumenti a loro disposizione. Il grave rallentamento economico a livello globale infatti "ha già portato a consistenti perdite occupazionali e si prevede che durerà per quasi tutto il 2009". Serve perciò un'azione concertata per riaprire i rubinetti del credito a favore di privati e imprese. Un impegno, quello sulla crescita che assume un significato importante. Soprattutto se preso all'indomani dell'annuncio del crollo del Pil europeo nel quarto trimestre del 2008. Il dato è sceso dell'1,5% sia nell'eurozona che nei Ventisette, con punte di gravità in Italia (-1,8%) e Germania (-2,1%).

Rafforzare il Financial Stability Forum

Un Financial Stability Forum allargato che collabori maggiormente con il Fondo monetario sarà di particolare importanza per sviluppare una valutazione rapida e affidabile dei rischio macro finanziari. Così il comunicato finale del G7 finanziario che certifica un rafforzamento del ruolo dell'Fsf guidato dal Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi. Il Comunicato ricorda anche il ruolo della Banca Mondiale e delle banche di sviluppo regionali nei finanziamenti ai paesi in via di sviluppo ed emergenti colpiti dalla crisi, utilizzando in modo efficace le loro risorse.

Tremonti: "Serve un nuovo ordine mondiale"

"Oggi qui da Roma è iniziato un percorso molto significativo, non solo tecnicamente ma politicamente" ha detto il ministro dell'Economia Giulio Tremonti sintetizzando i risultati del G7 finanziario di Roma. "Crediamo sia una delle sfide più affascinanti politicamente e, aggiungo, moralmente. È una sfida per un nuovo sistema economico, sociale e politico: la formula nuovo ordine mondiale può sembrare ridondante ma è quello l'obiettivo cui dobbiamo puntare".

 

 

 

 

Debito, Trichet: "Nell'area euro

nessun Paese a rischio"

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14 febbraio 2009

La Bce "ha piena fiducia nell'azione dei Governi, nelle misure che sono state prese finora sul debito alle quali seguiranno con certezza azioni appropriate anche in futuro". Lo ha detto il presidente della Bce, Jean-Claude Trichet, al termine del G7 finanziario di Roma, rispondendo alle domande dei giornalisti sui rischi di una crisi di fiducia nell'Eurozona a seguito delle difficoltà di Spagna, Portogallo e Grecia sui livelli di debito. "Non vedo alcun pericolo per i Governi dell'Eurozona", ha concluso Trichet.

Il presidente della Eurotower ha poi indicato che "le aspettative dell'inflazione sono ben ancorate" e la Bce non esclude di adottare nuove misure non convenzionali anche se ancora non c'é alcuna decisione. Sul tema dei titoli tossici il presidente della Banca centrale europea ha affermato che "stiamo considerando tutte le possibili opzioni" aggiungendo che va trovato un sistema equo per trattare tali asset.

Tutte le Banche centrali si stanno muovendo con misure di politica monetaria "non convenzionali" in queste settimane e questo vale anche per la Bce che "non esclude" di poterne prendere altre in futuro. "Abbiamo spiegato - ha detto Trichet - quello che abbiamo già fatto su questo punto e non escludiamo in futuro di prendere altre misure di questo tipo. Vedremo se e quando ce ne sarà bisogno".

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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2009-02-01

 

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